
2021: il tuo studio è davvero ottimizzato per questo nuovo anno?
Ricominciamo.
E’ il verbo esortativo più usato quando un nuovo anno inizia.
Un nuovo anno particolare perché sarà potenzialmente segnato ancora dall’idioma “pandemia”.
Probabilmente, caro dentista, hai già in mano la situazione da tempo. Dal primo lockdown hai già messo in opera ciò che serve per affrontare questa del tutto inconsueta e instabile situazione.
Sei già avvezzo alle doppie mascherine, ai protocolli di sanificazione.
Il tuo personale è probabilmente super attivo e preparato a gestire i pazienti affinchè possano sentirsi al sicuro nel tuo studio e ricevere le cure nella più assoluta forma di serenità possibile.
Le agende sono ottimizzate già a regime. Infondo la prima fase di pandemia ti ha insegnato a gestire meglio i pazienti e a rallentare gli appuntamenti per implementare i nuovi protocolli post DPCM.
Oggi, vai a regime.
I tuoi riuniti sono gestiti quasi – per così dire – come in precedenza.
Infondo, si tratta solo di modificare appena i tempi. Qualche minuto in più.
Poche attese. Meno persone in sala d’attesa riducendo gli accompagnatori.
Ecco, tutto in ordine insomma. Le cose vanno come devono.
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Ma è davvero così?
Probabilmente, la sensazione che hai è quella di essere tornato OPERATIVO, con i regimi di lavoro che ti impegnano come prima dell’avvento di questo virus.
Eppure, ci sono alcune cose che vogliamo portare alla tua attenzione.
In primis: i tuoi pazienti.
Facci caso. Tu fai di tutto perché siano al sicuro, si sentano al sicuro, conoscano i protocolli. Eppure, ti ritrovi probabilmente a dover lottare di più di fronte alla proposta di un piano di cura.
Certo, non tutti i pazienti fanno resistenza alla necessità delle cure.
Tuttavia, probabilmente alcuni di loro ti chiedono qualcosa di diverso. Vengono da te, si prestano al controllo e si fidano della tua diagnosi.
Poi, però, qualcosa cambia al momento della proposta del piano di cura.
Ti chiedono una soluzione più veloce, o più topica, o ancora una soluzione più economica.
Certo, come sai dipende sempre dal tipo di paziente che hai di fronte e dalla sua PERCEZIONE dei servizi del tuo studio odontoiatrico.
C’è di fatto che oggi più di ieri, i criteri decisionali del tuo paziente hanno subito una fortissima riprogrammazione. I bisogni primari soverchiano quelli “percepiti” come secondari.
Conclusione? E’ probabile che tu abbia notato tante prime visite ma piani di cura chiusi con risultati diversi da “prima”. Intendiamoci, non che tu abbia avuto rifiuti maggiori…o forse si?
Quello a cui mi riferisco è una revisione continua dei piani di cura – e degli appuntamenti – , a causa di una richiesta specifica del piano economico da parte del tuo paziente.
Insomma, se non può permettersi le cure perché è in difficoltà, certamente il tuo paziente ti chiederà di rivedere i costi o peggio l’intero piano di cura.
Dici che non è un problema?
Che ti basta limare gli importi? Aumentare lo sconto?
O magari, hai già pronto nel cassetto un piano economico?
Diciamolo chiaro: per quanto sembri scontato, oggi generare un piano di cura accettabile da parte del paziente implica una cosa ben precisa: SAPERE COSA VERAMENTE IL PAZIENTE E’ DISPOSTO A DARE IN VISIONE DI UN PIANO DI CURA CHE GLI RISOLVE UN PROBLEMA.
Se stai pensando: ehi, questa cosa valeva anche prima…beh, hai ragione!
La cosa NUOVA è che le priorità e le condizioni per cui un paziente sceglie di dirti di SI o NO sono diverse oggi, a causa di una PERCEZIONE di precarietà (e spesso anche un fatto legato alla propria posizione professionale) che NON puoi permetterti di risolvere da solo con uno sconto o una revisione di un piano di cura.
Ti serve una prassi accurata che ti aiuti a CONOSCERE bene il paziente già dal primo momento in cui giunge in studio da te per chiederti un controllo.
Comunicare con la persona, prima che con il paziente, OGGI è la risorsa che più di tutto riesce a farti diventare efficiente in termini di:
- Risparmio di tempo nella realizzazione di un piano di cura;
- Gestione migliore delle risorse e dei costi di realizzazione del piano;
- Migliore percezione da parte del paziente del tuo lavoro di medico dentista;
- Focalizzazione del paziente sui vantaggi della cura piuttosto che solo sui costi;
- Valorizzazione del risultato del piano terapeutico sulla sua vita.
Se anche tu vuoi ottimizzare la tua capacità e quella del tuo staff di gestire il paziente in un’ottica di ottimizzazione dei piani di cura e dei risultati, è tempo di entrare in contatto con Scuola Impresa Odontoiatrica.
L’unica certezza è che le persone usano meccanismi decisionali per dire SI o NO.
Conoscerli e sapere come gestirli è parte del risultato.
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