Il tuo studio è peggio di una battaglia navale, ma tu non lo sai
36,38, 16,18. Li riconosci vero? Tu li chiami così i denti. Per quadranti e per numero.
E’ il tuo codice. Così il paziente non deve necessariamente sentire tutto. Soprattutto se lo stai visitando.
Così, pensi, avrai tutto il tempo dopo di spiegare tutto. E fai bene.
Ma ci sono altri numeri che vive il tuo paziente. Per alcuni di loro il tuo studio è quasi una specie di percorso accidentato. Un’autentica battaglia navale, tra codici, numeri, prescrizioni, tempi.
Ah, questi numeri!
Per il tuo paziente c’è un percorso davvero importante sui numeri: iniziamo da quello di telefono. Poi arriva quello della data dell’appuntamento unitamente a quello dell’orario. SEGNATO!
E a questo punto, inizia l’appuntamento con la battaglia navale. Però stavolta la battaglia è la tua e del tuo staff.
Eccolo lì il tuo paziente: mettiamo una mamma con il suo bambino, in attesa della sua visita ortodontica. La prima per la prima volta.
In effetti qui, altro che battaglia navale: un vero e proprio circo di acrobazie.
Soprattutto se il cucciolo non è mai stato dal dentista, la mamma è quel filo ansiosa da far perdere la pazienza al Dalai Lama e tu, si tu, dentista che con i pazienti NON hai mai avuto problemi, cominci a pensare: che qualcuno me la mandi buona e sia fatto santo chi ha inventato la sedazione cosciente!
Ti capisco. Non c’è niente di più complesso che gestire un paziente minore con mamma – o comunque genitore – a seguito che abbia sindromi di ansia, senso di colpa e forse anche un pelo di controllo.
Tutto si trasforma in un tentativo di uscirne vivi.
Tu, il piccolo paziente e la mamma impaziente. E ovviamente, segretaria e assistente, già abbondantemente strapazzate dall’impazienza nella sala d’attesa.
Che ironia vero? Ti viene in mente che forse ti servirebbe un supporto psicologico in questi casi. Per le mamme certo…ah no…per te dici? Dai che passa. Passano. Ecco poi, se ne vanno.
Ma torniamo al punto. Numeri, battaglia navale e circo. E tu che volevi solo fare il dentista!
Benvenuto nel nuovo mondo dell’odontoiatria moderna, dove fare SOLO quello per cui hai studiato è praticamente un’utopia. Anche se fossi un consulente, dovresti comunque adeguarti ai numeri, ai tempi, ai minuti, ai protocolli e ai metodi dello studio che ti ospita.
Perciò NON HAI SCAMPO.
Come ne uscirai da questa battaglia navale?
Quanti pezzi perderai prima di cedere le armi?
Per fortuna, tutto ha una soluzione. E anche in questo caso hai tutte le risorse per potere venir fuori dal gioco della battaglia, iniziandone un altro: quella del dentista – imprenditore – aggiornato che ha imparato una cosa su tutte.
Il tuo paziente NON è più quello di una volta. Ed eccoci.
Come ti tiri fuori da questo gioco infame dove perdi parte della flotta?
Perché si, lo hai visto, alcune battaglie ti hanno portato a perdere PAZIENTI, PREVENTIVI (e INCASSI), persino PERSONALE.
E hai dovuto ricominciare di nuovo a cercare e a lottare e a combattere.
Da dove iniziare?
Iniziamo da qui: rimpostiamo il rapporto con LUI, centro del tuo mondo e soggetto della tua vocazione e professione. IL TUO PAZIENTE.
Anche lui vive il suo percorso tra numeri, date, preventivi e appuntamenti …(e denti) come una sfida faticosa, a MENO CHE?
A meno che tu non lo aiuti a smettere. A smettere di pensare che sia uno sforzo venire da te, farsi curare.
Se stai pensando di utilizzare il tempo a tua disposizione sul riunito, sappi fin da subito che NON E’ SUFFICIENTE.
Il percorso del tuo paziente inizia dal TELEFONO.
Si, hai capito bene, dal telefono. E la tua segretaria/assistente o chi per loro, dovrà essere in grado di fissare un appuntamento (soprattutto se si tratta di prima visita) in modo tale da INIZIARE a realizzare una TRASFORMAZIONE del rapporto paziente-dentista fin da subito.
Se ti stai chiedendo: ma non deve solo fissare l’appuntamento? – La risposta è: certamente si.
Tuttavia, come bene potrai immaginare, il tuo paziente usa un suo linguaggio, un suo preciso, peculiare modo di esprimersi che il telefono ti consente di ascoltare in modo pressoché perfetto.
Volume, tono di voce, livello di ansia o di serenità, parole, ritmo di eloquio: sono come una composizione musicale che si organizza nelle parole, nelle frasi e nella richiesta di un SEMPLICE appuntamento.
In pochi minuti e in pochissimi secondi, la tua segretaria/assistente può letteralmente iniziare a mappare il tuo paziente e costruire un percorso per lui o lei in studio davvero personalizzato.
Non sto parlando dell’ambiente (che anche fa tanto la differenza): sto parlando del modo in cui inizierà a parlare con il paziente NON appena questi avrà varcato la soglia del tuo studio.
Che la tua segretaria se ne accorga o meno, il paziente appena arrivato le riproporrà esattamente lo stesso tono, volume e ritmo (salvo urgenze) che aveva proposto al telefono.
Solo che utilizzerà altre parole. E cercherà una cosa in più: lo sguardo.
E un sorriso. Vero e autentico.
Vuoi forse recarti dal dentista e non trovare uno sguardo amorevole di accoglienza e un SORRISO bianco aperto e dolce ad accoglierti?
Ecco, inizia da qui, la sua ESPERIENZA.
Se ti stai chiedendo se nella casistica ci sono anche la mamma del nostro esempio e del suo bambino …beh direi proprio di sì, anche se saliamo di coefficiente di difficoltà.
Torniamo a dare i numeri però. Parliamo di un totale di pochissimi minuti. Pochi minuti al telefono. Pochi minuti di attesa e di accoglienza. Il tempo di entrare e accomodarsi.
Caspita!
“Ehi, mi stai dicendo che un totale di meno di 30 minuti può fare tutta questa differenza? Cioè, posso davvero mappare il mio paziente in pochissimo tempo e sapere come aiutarlo a vivere diversamente l’esperienza in studio odontoiatrico, ancor prima che si sieda sul mio riunito?”
….SI. Netto e veloce. Si.
Sai una cosa però?
Tu pensi che questo venga già fatto. O se non viene fatto non puoi saperlo. O se nonostante gli aggiornamenti e i corsi, il tuo personale non sai se lo applica veramente quel fatidico modus operandi che rende speciali tutti gli studi di successo.
Non lo sai!
Eppure potresti. Potresti sapere ESATTAMENTE come loro si comportano senza dover violare la loro privacy, ma semplicemente utilizzando uno dei metodi più utilizzati per la valutazione dell’esperienza del cliente (il tuo paziente) in tutto il mondo.
Nel caso degli studi odontoiatrici, esiste un protocollo preciso per la rilevazione degli elementi che trasformano una esperienza di sforzo del tuo paziente nel tuo studio, in un’esperienza quasi piacevole. O piacevole.
Questo metodo si chiama: DENTIST MYSTERY VISIT. Vuoi sapere come utilizzarlo e quali informazioni ti darà?
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Saprai così cosa fare, per far tornare la pace nel tuo studio odontoiatrico e regalare un sorriso vero, anche a te e al tuo personale, con buona pace anche dei numeri: che saranno quelli dei risultati di performance. Tutti con il segno più.
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