
Il tuo staff è la tua croce… ma conviene cambiarlo?
Probabilmente, caro amico dentista, quello che stai per leggere è esattamente quello che vivi quotidianamente.
Hai uno staff che nel tempo ha imparato delle procedure, fa il suo “dovere” e in molti casi va così perché si è sempre fatto così.
Poi, improvvisamente, il mercato CAMBIA.
Cambiano le esigenze dei pazienti. AUMENTA LA TUA CONCORRENZA e sempre “improvvisamente” ti SEMBRA che il tuo staff (dalle assistenti alla segretaria di studio) non siano più all’altezza del lavoro.
Non ne parliamo se nel frattempo ti sei documentato e inizia ad interessarti – finalmente – alle tematiche di controllo del tuo studio, dei numeri e del flusso di pazienti e – perché no – anche a quella idea di marketing odontoiatrico.
Se si sta diffondendo un motivo ci sarà, ti sarai detto.
TUTTO GIUSTISSIMO!
La tua sensazione forse non è proprio una sensazione.
Forse è vero che il il tuo STAFF non è all’altezza dei RISULTATI che vuoi raggiungere nel tuo studio.
Forse non hai esattamente la squadra giusta per ottenere qualcosa di più degli obiettivi di “sopravvivenza” che il mercato odontoiatrico di oggi ti impone.
Allora, cominci a guardarti intorno, a capire se è possibile cambiare alcune risorse nel tuo studio. Inizi a cercare, con fiducia anche. A staccarti con fatica dalle relazioni con il tuo staff che, magari, da anni opera con te.
Certo, ti dici, NON VOGLIO MANDAR VIA NESSUNO, magari affianco una nuova risorsa, così da riuscire a tenere tutto in piedi e al tempo stesso ottenere risultati diversi.
Tuttavia, non appena ti affacci solo soletto nel mondo delle selezioni, ti accorgi in un nano secondo che non ci sono favole nella selezione del personale.
Cominci a prendere atto di una consapevolezza svilente: nessuno è in grado di sostituire il personale che hai, senza dover “perdere tempo” a formarla di nuovo, a dare il tuo tempo e ad aggravarti il costo –orario del lavoro.
E’ vero, potresti andare alla ricerca di chi ha già esperienza.
Eppure, anche lì, ammettilo, hai una certa remora.
Trovarti a scardinare le abitudini e le pratiche di uno studio diverso dal tuo, magari organizzato in modo totalmente differente, con un minore o maggior numero di riuniti, potrebbe farti mancare la motivazione a continuare.
E infatti, spesso accade proprio questo.
Al pensiero di cambiare, con tutta la predisposizione alle variazioni e al progresso che sai di avere, ti manca quella spinta che ti faccia agire in modo coerente a queste considerazioni.
Allora ci provi, con tutto te stesso, a far sì che qualcosa CAMBIA con le RISORSE CHE HAI.
Parliamoci chiaro.
CAMBIARE il modo di pensare e agire del tuo STAFF non è cosa semplice.
Potresti agire in diversi modi.
Uno dei primi è introdurre iniziative che NON agisci direttamente tu, ma che implichino la partecipazione del tuo staff.
Ad esempio, COINVOLGERE il tuo staff ad una iniziativa di formazione e training per le nuove pratiche, al fine di rendere consapevoli gli operatori del tuo studio a velocizzare e migliorare le performance. Di solito di fronte a questo tipo di iniziative, difficilmente lo staff tende a lamentarsi. Se lo fa, hai già un ottimo criterio di selezione di fronte a te. Chi resiste senza motivo al cambiamento che vuoi mettere in atto, non sta facendo gli interessi del tuo studio né tanto mento gli interessano i tuoi. Da qui una domanda spontanea: perché mai dovresti trattenere un collaboratore che non ha voglia di fare il bene dello studio in cui lavora?
Tralasciando il caso in questione, di solito di fronte ad una ventata di novità su pratiche che possano agevolare, velocizzare il lavoro, le risorse umane di uno studio NON torcono il naso. Anzi.
Sapere di avere l’opportunità di accedere ad altri sistemi di lavoro che possano agevolarli, può diventare un nuovo modo per motivarli.
E DI MOTIVAZIONE continuiamo a parlare.
Se c’è una lamentela che da coach sento spesso da parte dei collaboratori è: non ci sentiamo coinvolti nelle decisioni dello studio.
Certo, tecnicamente non è la cosa migliore da fare in termini di responsabilità, ma esiste un modo per coinvolgere le persone suddividendo i livelli di responsabilità.
Nel protocollo di accoglienza e gestione della segreteria realizzato da Scuola di Impresa Odontoiatrica, ad esempio, il tuo staff ha esattamente questa possibilità: sentire di essere depositario di una porzione delle responsabilità che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di studio.
Non si tratta di un peso, ma di compiti specifici con ruoli definiti, che agiranno esattamente come agiscono in una squadra di calcio. Ognuno coopera per raggiungere un risultato, se sa qual è il suo compito, la sua dose di impegno e il risultato che da lui/lei ci si attende.
Attraverso l’introduzione di nuovi metodi di lavoro, hai così la possibilità di essere identificato come il titolare attento e propositivo, che in PRIMA PERSONA si mette in gioco con il suo staff per avere performance di studio migliori e un più sano clima di lavoro.
Certo, dovrai agire chiedendo feedback attivi al tuo personale e confrontandoti sui nuovi metodi. Ma sarà proprio questo dialogo che ti consentirà di favorire il cambiamento, rieducare il tuo staff e valutare quello che hai in termini di motivazione e appartenenza alla “maglia”.
E SE MOLTI DEL MIO PERSONALE DOVESSERO RIFIUTARE QUESTO APPROCCIO?
Bene, in questo caso, amico dentista, temo tu abbia un problema più importante da risolvere. Anzi 2.
- Capire bene come selezionare le persone che vuoi che cooperino con te. In questo caso, o impari ad agire capendo come selezionarle, oppure ti affidi a chi ha come obiettivo quello di affiancarti risorse abili e in grado di sposare i valori e la visione del tuo studio;
- Apprendere come esercitare al meglio la tua leadership in studio – il capo sei tu! – e come essere l’esempio da seguire, affinché tu possa mantenere coerenza e concretezza anche quando chiedi, dai ordini o piani di lavoro.
Per esperienza diretta, molti studi si affidano a conoscenze dirette per selezionare il proprio personale, tralasciando per amore di relazioni pubbliche, il reale COSTO di una RISORSA che NON VUOLE impegnarsi o peggio, non ha voglia di modificare le sue abitudini apprendendone delle nuove, per ottenere risultati più proficui per lo studio.
In questo caso, per quanto doloroso sia, il consiglio è sempre quello di evitare risorse che non sposino la tua visione o i valori di studio, come l’attenzione e la lealtà. Fondamenti etici di qualsiasi forma di cooperazione lavorativa e professionale.
E ricorda: il tuo staff risponde in nome e per conto TUO.
Perciò, scegli accuratamente chi è veramente in grado di rappresentarti e chi invece può ledere il tuo nome e la tua professionalità.
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